"Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia/voglio un piano quinquiennale, la stabilità". E per chi alla Tav preferisce la Transiberiana Torino-Vladivostok

вторник, ноября 14, 2006

Di qua e di là dal muro

E adesso una nota "seria". Lascio temporaneamente, e a malincuore, la Repubblica Socialista Sovietica Subalpina per il mondo reale, perchè sento il bisogno di affrontare un problema; un problema che può riflettersi sull'utilità o meglio sulla necessità di sopravvivenza o meno (cazzo, che paroloni) di questo blog: turbamenti di spirito e amare constatazioni.
La questione è: la stramaledettissima "conversione" di Giovanni Lindo Ferretti. Stramaledettissima (per me, ma non per lui, ovvio) poichè ha aperto la crepa dentro cui è entrata copiosa l'acqua.
Per chi non lo sapesse Giovanni Lindo Ferretti, cantante o cantore come si è auto-ribattezzato ora, è stato leader, carismatico è dir poco, dei CCCP-Fedeli alla linea, prima, dei CSI, poi e dei PGR, ora. Bene, c'è gente che ha conosciuto un "certo mondo", grazie a lui e ai suoi degni compagni, soprattutto sotto la griffe CCCP. Per farla in breve, premettendo che è da parecchio tempo che non seguivo le gesta del Ferretti - in quanto molto poco attirato dai progetti musicali dei PGR - , ieri lunedì 13 novembre il nostro Giovanni Lindo si presenta ospite da Giuliano Ferrara a "Otto e Mezzo", dove, promuovendo un suo libro da poco uscito, racconta della sua nuova esistenza: montagne, cavalli, conversione al cristianesimo, liturgie e canti sacri, dicendo, alla fine, di aver finalmente votato per il centro-destra alle elezioni. Non pago delle rivelazioni, passo poi la sera sul web a documentarmi sul suo ultimo periodo e scopro interviste con Antonio Socci, sue letture su papa Ratzinger, avversione alla ricerca sulle staminali e quant'altro. Sia chiaro, non me ne frega niente delle polemiche che fioccano, per esempio in rete, sul suo aver cambiato bandiera (non sarà nè il primo nè l'ultimo) o di esser diventato un ultra-cattolico-conservatore (e comunque l'aura di monaco mistico l'ha sempre avuta, da tempi non sospetti) o un "vecchio rimba" pieno di sè: questi sono affari/delirii suoi.
Quello che però mi ha colpito sono due cose dette nell'intervista: la prima, quando si è vergognato di aver scritto, più di vent'anni fa, testi come "Allah è grande e Gheddafi è il suo profeta", e la seconda quando si è sentito come "ritornato a casa" dopo il voto per le destre alle ultime elezioni. Lì, in quei due momenti, mi è parso di intravedere la parola "fine" ed è crollato tutto. E poi così, sbeffeggiato senza
pudore dal duo Ferrara-Armeni (non hanno azzeccato neanche una sua citazione!) trattandolo come un mistico (un po' tocco) pellegrino medievale appena sorpreso sulla via Francigena!
Non contesto infatti l'Uomo-Ferretti (magari lo compatisco, a guardarlo/sentirlo mi sembrava una persona "antica") ma l' Icona-Ferretti, ossia quello che rappresenta(va). Tranquilli, non butterò i cd dei CCCP dalla finestra, come suggeriva un ex-devoto del gruppo in un forum. Almeno per ora.
Comunque, in poco più di un giorno, tra mille pippe mentali, è come svanita la mia idea di filo-sovietismo o meglio quella sorta di affetto verso una certa estetica filo-sovietica che GLF volente o no incarnava, e quindi l'idea stessa di questo medesimo blog. E' come quando gli stessi CCCP, dopo la caduta del muro di Berlino e la morte di Pajetta, si son trasformati in CSI, ammettendo che era anche la loro fine di un'epoca. E così franando l'Icona-Ferretti, per analogia franerebbe pure Dasvidania, che dalle gesta del montagnìn emiliano ha
preso non solo il sottotitolo, ma buonissima parte d'ispirazione.
Magari non ve ne sbatte nulla, però chiedo ugualmente consigli e suggerimenti, magari aprendo un caro, noioso e soprattutto sinistrorso dibattito, a voi, compagni/e del soviet dei lettori: è giusto andare comunque avanti oppure mandare tutto a puttane? Alla fine, come dicono gli Offlaga Disco Pax: "ci hanno davvero preso tutto"?

8 Comments:

Anonymous Анонимный said...

Andare avanti. Scegli la vita, amico. Tutto crolla. I muscoli del tuo cazzo di corpo, la pelle del viso, i miti. Lascia che crolli Giovanni Lindo Ferretti e la sua estetica filo saovietica. Tu non crollare, resisti dentro questo tuo provvisorio gulag esistenziale. Quando è morto Piero Ciampi ho scelto di andare aventi, e ho continuato a bere vino. Ci sono delle cose per cui vale la pena andare aventi. E poi scrivi bene. Non sprecarti. Ci sono già io che mi sto sprecando.

9:25 AM

 
Blogger compagno manzoskji said...

grazie andre...! continuerò a bere vodka e a giocare con le matrioske

9:22 PM

 
Blogger accento svedese said...

In Ferretti vedo una persona che non crede in nulla, agisce solo con l'intento di provocare per soddisfare il proprio ego smisurato. Deve essere veramente infelice.
Alleva cavalli solo per riuscire a procurarsi la ketamina e farsela tutta lui.

3:12 PM

 
Blogger obolobonzo said...

a me i Ccpiciu han sempre fatto schifo. sia rossi che bianchi, figuriamoci da neri

10:55 PM

 
Anonymous Анонимный said...

Compagni avanti il gran partito
noi siamo dei lavoratori
rosso un fiore in petto c'è fiorito
una fede c'è nata in cor.
Coi non siamo più nelle officine, entro terra, nei campi, in mar,
la plebe sempre all'opra è china
senza ideale in cui sperar.
Su lottiam, l'ideale nostro al fine sarà
l'internazionale futura umanità.

Viva la Rivoluzione, morte al Capitalismo!

2:17 PM

 
Anonymous Анонимный said...

DISFORIE 2007
Palafuksas - Piazza della Repubblica 25
Inaugurazione venerdì 13 aprile ore 18:30

L’Associazione Culturale Franks è lieta di presentare DISFORIE 007, un evento culturale di portata internazionale in uno dei luoghi più rappresentativi della città di Torino, che consiste in una mostra collettiva di arte contemporanea a cura di Elisa Lenhard e in una sfilata di moda di giovani stilisti che operano sul territorio.


L’evento, patrocinato dall’Assessorato al Commercio della Città di Torino, prevede la partecipazione di dieci artisti torinesi ed internazionali che, per dieci giorni a partire dal 13 aprile, esporranno gli ultimi lavori all’interno dello spazio del Palafuksas, situato in Piazza della Repubblica, dove, attraverso molteplicità formale e tecnica, si interrogheranno sugli intrinseci e profondi valori che stanno alla base di ogni creazione artistica. Non già stupore visivo o allegorie sceniche, bensì unicità e irripetibilità.

Disforie 007 prevede inoltre nella serata di domenica 15 aprile a partire dalle 21.30 una sfilata di moda di giovani creativi emergenti che regaleranno una calda e più che mai viva atmosfera nel contesto dell’agorà multiculturale che ospita il secondo mercato alimentare europeo.

La coesistenza di arte e moda si identifica con l’intenzione dell’Associazione Culturale Franks di spingere un dialogo concreto e significativo tra cultura e mondo imprenditoriale al fine di sviluppare concetti, riflessioni, dialoghi, volti a migliorare definitivamente entrambe le posizioni.

2:25 PM

 
Anonymous Анонимный said...

Mettete da parte le balalaike e tirate giù un po' di vodka.
Io credo che Ferretti sia nel giusto.
Conforme e coerente al passo storico. Vincolato.
Cade la DDR, fine dei live in Pankow e dei piani quinquennali.
Basta la fine politica di Eltsin a trasformare poi il CSI in PGR, è già lontanissimo il sapore celeste dell'acciaio.. e gli ultimi lavori mi sapevano più di merda, ad essere sincero.
che c'è di strano! è la decadenza della SSSR!! è giusto che decada pure Ferretti, credo che ne abbia il diritto, se non addirittura il dovere!
Forse che sia un disperato monito?
Un modo forte per far capire l'entità apocalittica di una morte ideologica?!
Valium tavor e serenase fanno male prese insieme, c'è pure scritto sul foglietto..

4:26 AM

 
Anonymous Анонимный said...

Ciao.
Siamo lieti di invitarti alla mostra

Il Nome Il Branco - Maria Micozzi
Palazzo Capris di Cigliè, Via S. Maria, 1 – Torino dal 10 al 18 Novembre 2007

La mostra è una tappa del viaggio intrapreso da Maria Micozzi intorno al complesso tema della violenza sulla donna.
I lavori esposti (quadri, istallazioni e video) sono opere dense di significati che, attraverso un dialogo silenzioso con i loro fruitori, esprimono la necessità di ritrovare nel quotidiano il modo più appropriato per affrontare il tema della violenza al di là dell’inadeguata informazione dei media che, anche se continuamente attraversati da fatti di stupro, dimostrano la difficoltà intrinseca di parlarne.

Puoi scaricare l’invito dal sito della mostra www.con-fine.com/mariamicozzi

Passaparola. Ti aspettiamo…

9:40 AM

 

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