Stella Rossa Beach
C'è una periodo dell'anno in cui le poche certezze che si hanno non bastano più. L'infallibilità della dottrina marxista-leninista, il Piano quinquennale o i lavori per il tunnel della Transiberiana fanno un Baffone all'accaldato proletario subalpino, che ha un unico pensiero per la testa: dove si va in vacanza quest'estate? Già, perchè fin che si era uniti all'Italia le tradizionali mete erano a portata di coda autostradale (Liguria, costa romagnola, meridione...), ma ora che è sorta la nuova cortina di ferro cispadana muoversi è diventato un pochettino difficoltoso (e i Vopos gianduiotti hanno imparato tutto dei vecchi colleghi della Ddr, anche come trattenere amichevolmente gli ignari vacanzieri a suon di kalashnikov e filo spinato).
Il Minculpop subalpino ha ben da sprecare fiato promuovendo i voli "proletarian-cost" verso i paradisi del Socialismo Reale come l'Avana, Pyongyang o Tiraspol in Transnistria, oppure le favolose acque tossiche dei nostri laghi: l'ascella pezzata della working-class nostrana esige solo ed esclusivamente il mare, punto.
Come fare allora? Brilli e brillanti generali dell'Armata Popolare Subalpina propongono l'invasione della costa savonese (nome in codice: "Operazione ombrellone rosso") con la successiva aggressione, a colpi di familiari missili Taepo-Dong, di Mentone e del Principato di Monaco.
C'è chi pensa invece ad un progetto ben più ambizioso e degno dei fasti sovietici-che-furono: è l'Architetto del Popolo, il compagno Rui Frio, che ha lanciato l'idea "Il mare a Torino: se noi non ce l'abbiamo, è lui che viene da noi". Con un articolato studio, accompagnato da accurati calcoli planimetrici e precisi rilevamenti sul campo, ha pensato di far affluire un lembo del mar Ligure all'interno della nostra Repubblica, smantellando intere zone della costa e dell'appenino ligure (cacciando, ovviamente, la popolazione locale) al fin di creare una baia a qualche chilometro dalla periferia della nostra capitale: una colossale opera di ingegneria e tecnica del Genio Rivoluzionario che stupirebbe il mondo intero a colpi di vanga e piccone! Sicuramente un'imponente investimento di fruibilità non certo immediata, ma il solo pensare ad una lunga fila di ombrelloni e sdraio dalle parti di Moncalieri, con la relativa ressa di utilitarie Fiat ai parcheggi, mette già i brividi, alza il pugno sinistro e fa cantare a squarciagola "Bandiera rossa"!
Altro che i corsi dei fiumi deviati lungo la steppa russa: qua tra la Transiberiana Torino-Vladivostok, i giochi Pansovietici e il mare a Torino, la nostra Repubblica Socialista Sovietica Subalpina diverrà la stella (rossa) più lucente dell'intero firmamento socialista planetario. E scusate se è poco.